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Sassocorvaro
L'Arca dell'arte
Sassocorvaro
Sassocorvaro è sorto nel medioevo e forse per il nome di un certo Corbo che viveva verol'anno Mille. Il castello dominavatutto quel tratto fluviale ove ora c'è il lago di Mercatale e fu il principale polo di difesa. Le sue mura furono fortificate dai signori Bernardini, poi dai Brancaleoni. La prima rocca fu fatta costruire da Sigismondo Malatesta di Rimini. Attorno ad essa dopo la sua sconfitta, il grande Federico di Montefeltro duca di Urbino, fece creare una delle più originali fortezze che mai sono state edificate, su progetto di quel geniale architetto che fu Francesco di Giorgio Martini. La potente torre quadrata fu fiancheggiata da due massicci baluardi rotondi. Sul lato opposto fu cerchiata una grande muraglia con due ali di raccordo e con un torricino a guardia della porta d'ingresso. In mezzo fu previsto un cortile d'onore e d'armi. L'incredibile spessore dei muri era a prova di bombarda. Federico da Montefeltro concesse in feudo sassocorvaro, con quel nuovo eccezionale edificio bellico, a colui che considerava come un fratello, vale a dire Ottaviano degli Ubaldini.
Fu proprio Ottaviano a trasformare la rocca in dimora signorile creando ambienti degni di una corte principesca.
Dopo di lui la contea di Sassocorvaro passò ai signori Doria, nobili di Genova, i quali portarono a termine le strutture interne.
Oggi questa fortificazione si presenta ancora come un gioiello di architettura perfettamente conservata. nella valle si stende il lago artificiale di Mercatale e sullo sfondo il monte di Carpegna chiude l'orizzonte. Nei sotterrranei ella Rocca si possono vedere ancora le antiche volte e le cannoniere.
Le sale sono un intonato contenitore di opere d'arte: dalo scomparso convento di San Francesco proviene un mutilato crocifisso di scuola riminese del Trecento. Da altre chiese localo provengono opere di pittura, come una tavola attribuita ad Evangelista di Piandimeleto, tutore di Raffaello. Tutta una serie di altri quadri del Seicento e Settecento, ancora completamente inediti.
Durante l'ultimo conflitto mondiale la rocca di Sassocorvaro fu scelta come rifugio per la salvezza del patrimonio artistico italiano, minacciato dai bombardamenti aerei. Vi furono nascosti capolavori come la "Tempesta" del Giorgione, la "Flagellazione" di Piero della Francesca, una decina di opere del Tiziano, una ventina del Tintoretto, oltre ad altre centinaia di capolavori, più o meno conosciuti, provenienti dalle maggiori Gallerie italiane.
In nessuna altra epoca e in nessun altro museo al mondo c'è stata una concentrazione di tante e tali opere d'arte come nella rocca di Sassocorvaro durante l'ultima guerra purtroppo nessun visitatore le potè ammirare perche erano sigillate in casse dilegno. Ma neppure le forze d'occupazione riuscirono a scoprirle, nascoste com'erano nei sotterranei di questo monumento unico al mondo per la sua forma originale a "tartaruga" e per la sua struttura massiccia.
Per questo motivo la rocca di Sassocorvaro è definita "Arca dell' arte".
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